C’era una volta un volto di una persona che, per tutti, era conosciuto come Il Buongustaio o, se preferite, The Gourmand che amava andare in giro per locali per assaggiare, mangiare parlare e degustare tutto quello che poteva.
Si sedeva ad un tavolo e subito il suo angolo si riempiva di curiosi perché lui ne sapeva e dispensava consigli raccontando le sue esperienze.
Da piccolo amava a tavola solo alcune cose ma, piano piano, incominciò ad assaggiare di tutto perché, non disdegnando un bicchiere di vino trovò affascinante definirlo come uno degli ingredienti del piatto e riusciva a capirne le differenze.
Chi serviva lo guardava in rigoroso silenzio mentre chi si era avvicinato al tavolo ascoltava le sue riflessioni.
Si faceva servire le specialità della casa e si informava sulla tecnica e su quali vini abbinare per provare a dire la sua ma non diceva nulla sulle sue sensazioni fino al giorno dopo e questo incuriosiva molto perché la lunga attesa favoriva le discussioni e le aspettative diventavano supposizioni.
Aveva capito che alzarsi da tavola sazio sia del mangiare che del bere non era sufficiente per esprimere delle considerazioni che avessero un senso se non si fosse aspettato il giorno dopo.
The Gourmand rispettava il suo corpo come la sua mente ed aveva capito che gli ingredienti facevano la differenza.
Il giorno dopo le persone intorno a lui aspettavano il suo ingresso nel locale per capire se tutto fosse stato di suo gradimento e lo si capiva subito perché la parabola era sempre la stessa.
Non preoccupatevi della forma in un piatto ne del colore di un vino ma solo se avete digerito, dormito bene ed apprezzato il tutto, preoccupatevi se avete riconosciuto gli ingredienti di quel piatto e se il vino lo accompagnava dalla prima all’ultima forchettata.
Le persone riflettevano che spesso si mangia per abitudine e si beve per noia e che invece mangiare con gioia e bere per scoprire è molto meglio ma tutto questo lo puoi capire solo se conosci il tuo corpo e se hai la pazienza di aspettare il giorno dopo. Tornavano alla loro vita abituale ma con una forza in più perché erano entrati nel modo del Buongustaio.
The Gourmand potrebbero essere tutti solo ascoltando i segnali del corpo e cogliendone le differenze.
Così finisce la novella del Buongustaio sapendo che The Gourmand è sempre dietro l’angolo.