Difficile spiegare, solo a parole, il piacere fisico e mentale, nel pulire e nel togliere la corteccia che si è formata durante la sua crescita senza fare un passo indietro che ti riporta a quando questa era piccola ed appena messa in terra.
L’evoluzione di una pianta racconta la tua vita e di molte persone che hai avuto intorno, alcuni andati via, alcuni cambiato posto ma Lei è la e senti di doverla pulire anche per il suo di piacere.
Questo è un aspetto molto importante perché quando la pulisci condividi le sensazioni e sembra quasi che la pianta sia contenta di essere pulita e tu sei contento di pulirla per arrivare ad un obiettivo comune.
La pianta va pulita a mano, senza alcun oggetto perché la devi sentire e devi togliere quanto si è annidato sotto la vecchia corteccia per liberarla di parassiti e funghi nascosti nel frattempo.
Capisco che posso suonare strano un intero blog sulla pulizia di una pianta ma bisognerebbe esserci e toccare il tronco della pianta pulita per capirlo veramente.
Soddisfazione averla portata a quella altezza integra, soddisfazione nel vedere il colore della pianta che si nasconde sotto la corteccia, soddisfazione nel pulirla e togliere quanto si sia annidato sotto la vecchia pelle e soddisfazione, poi, nel vedere le nuove gemme sane che si apriranno tra qualche mese.
Soddisfazione averla portata a quella altezza integra, soddisfazione nel vedere il colore della pianta che si nasconde sotto la corteccia, soddisfazione nel pulirla e togliere quanto si sia annidato sotto la vecchia pelle e soddisfazione, poi, nel vedere le nuove gemme sane che si apriranno tra qualche mese.
Non abbiamo scoperto nulla perché una volta era un lavoro che si faceva ma poi la frenesia del lavoro quotidiano ha fatto si che era un lavoro che rimandavi a tempi diversi, ma quando ti ritagli un tempo per questo ne godi.
Sono piccoli privilegi.
Francesco Spadafora