Il vino biologico

Vino biologico Siciliano

“Biologico” è un termine che leggiamo sempre più spesso quando si parla di vino.
Cosa vuol dire di preciso?
Perchè è importante che un vino sia biologico?
Qual è il valore aggiunto di un vino biologico? ……sono tutte domande che almeno una volta ognuno di noi si sarà posto.

Oggi un vino può definirsi biologico quando proviene da uve biologiche, cioè coltivate senza l’impiego di sostanze chimiche di sintesi (concimi, diserbanti, anticrittogamici, insetticidi, pesticidi in genere) e organismi geneticamente modificati e quando in cantina si esegue la vinificazione utilizzando solamente i processi e i prodotti enologici autorizzati dal regolamento specifico (ad es. il numero di sostanze coadiuvanti impiegate nella vinificazione che può usare un produttore biologico è circa la metà rispetto a quello di un produttore convenzionale).

Un’azienda che produce vino biologico può indicarlo in etichetta (oggi esiste anche un logo europeo), ma, naturalmente, ha prima bisogno di una dichiarazione di conformità da parte di un ente certificatore (in Italia ne esistono diversi). Quest’ultimo verifica che vengano rispettate le regole per la produzione del vino biologico, cioè, per dirlo in maniera più specifica, che vengano applicate le norme contenute nel Regolamento della Commissione Europea N. 203/2012.

Ma, andando al di là degli aspetti relativi a normative e controlli, cosa significa oggi bere un vino biologico?
Innanzitutto vuol dire introdurre nel nostro organismo qualcosa di sano che non è stato contaminato con prodotti chimici di sintesi e non proviene da eccessive manipolazioni operate in cantina.
E’ un elemento basilare, visto che la nostra salute, bene prezioso e insostituibile, va sempre messa al primo posto. E non finisce qui……
Un vino biologico è anche più buono perchè le viti coltivate senza l’impiego della chimica possono esprimere meglio il loro potenziale e dare uve di alta qualità ricche di aromi che ben rappresentano il vitigno e il territorio.
Lo stesso principio vale in cantina, dove vinificazioni che seguono determinate regole permettono alla materia prima di esprimersi al meglio.
Coltivare il vigneto in biologico è più complesso e laborioso, non si percorrono scorciatoie (la chimica alla fine lo è, anche se poi porta ad un vicolo cieco…..), ma si seguono le piante nel loro ciclo vegetativo, cercando di comprendere sempre meglio quali sono le pratiche agricole che danno i risultati voluti.
Un lavoro più impegnativo, dunque, che però innesca anche un circolo virtuoso che fa si che le viti diano uve migliori dalle quali otteniamo, come già detto, vini nono solo più sani, ma anche più buoni di quelli ottenuti con metodiche di coltivazione e vinificazione “convenzionali”.
Oggi un numero sempre maggiore di aziende vitivinicole aderisce al biologico, compiendo un opportuno percorso di conversione al termine del quale è possibile ottenere la certificazione.
Noi riteniamo che comunque, al di là di tutto, la cosa più importante sia credere nel biologico come è sempre stato nella nostra azienda produttrice di vino biologico, dove la certificazione è arrivata come naturale conseguenza di quello che facciamo.
In fondo avevamo sempre lavorato in questo modo perchè nutriamo un profondo rispetto per la nostra terra e per i prodotti che ci dà.