Che cos’è la sostenibilità per l’azienda vinicola Dei Principi di Spadafora?
La sostenibilità è un atto di responsabilità e di impegno che ciascuno di noi deve assumersi per salvaguardare l’ambiente e prendersi cura delle persone che verranno dopo di noi.
Abbiamo la fortuna di aver ereditato un’azienda e diversi ettari di vigneto dalla nostra famiglia, da 27 anni portiamo avanti questa passione rispettando la terra e le piante cosi da potere migliorare e tramandare a nostra volta.
Dalle prossime settimane, ogni mercoledì, spiegheremo cosa significhi la sostenibilità per la nostra azienda vinicola, raccontando la nostra filosofia di produzione biologica del vino.
Partiamo dal concetto di agricoltura sostenibile, ovvero un’agricoltura basata sul rispetto delle risorse naturali, del lavoratore e del produttore. Uno degli step per raggiungere un’agricoltura sostenibile è quello di partire da un’agricoltura biologica.
In questa prima pillola partiremo dalla terra, da dove tutto nasce, e in particolare ci concentreremo sul favino, una tipologia di sovescio.
Crediamo nelle potenzialità di una vigna in salute senza l’aggiunta di elementi chimici, nel rispetto del territorio, escludendo a priori trattamenti come concimazioni chimiche e antiparassitari sistemici, che intaccherebbero di fatto quel delicato rapporto che i nostri vigneti hanno con la madre terra.
Questa per noi non si limita solamente ad una scelta produttiva, è molto di più; è una questione di etica.
Viviamo in una terra che ci è stata tramandata e così faremo anche noi, provando sempre ad essere quanto più possibile ad impatto zero.
Un buon vino biologico, secondo la nostra filosofia di produzione, deve essere prodotto prima di tutto nel rispetto della natura.
Cosa si intende per sovescio?
Il sovescio non è altro che una coltivazione, nel nostro caso favino, che viene seminata per poi essere trinciata e interrata così da portare sostanza organica nella terra.
Il favino (varietà di fava (Vicia faba minor) con semi piccoli, rossi o violacei) viene quindi seminato tra i filari perché contribuisce all’apporto di sostanza organica nel suolo favorendo il mantenimento di un adeguato equilibrio dello sviluppo della vite.
Consente anche un migliore accumulo di riserve di acqua nel terreno.
Si procede alla semina del favino ad Ottobre, subito dopo avere lavorato la terra. Viene effettuata in questo periodo perché poi solitamente succede un periodo di piogge che contribuirà alla sua crescita.
Visti i cambiamenti climatici e di conseguenza l’imprevedibilità delle stagioni, la semina può essere leggermente spostata da anno in anno, svolta in chiave di sostenibilità nella gestione dell’agricoltura, con particolare attenzione all’agricoltura biologica.
Seguici nelle prossime settimane per scoprire altri passaggi per noi fondamentali nella nostra filosofia di produzione, sempre nel rispetto della sostenibilità.