Il vino è un prodotto unico, vivo, che ha la capacità di trasformarsi evolvendo nel tempo.
Naturalmente, ciò avviene quando in vigna si lavora rispettando l’ambiente e la fisiologia della vite e in cantina si fa in modo che la materia prima possa esprimere il suo potenziale nella maniera più diretta e naturale possibile.
In questo modo il vino conterrà tutte le potenzialità del frutto di partenza, la “magia” che consente lo svolgimento delle trasformazioni che lo porteranno a diventare prima un prodotto pronto per il consumo e poi a evolvere negli anni.
E’ dunque chiaro che l’agricoltura biologica e la profonda conoscenza delle vigne risultano fondamentali.
I tempi di maturazione in legno o di affinamento in cemento o acciaio variano in rapporto ai diversi vini, ma anche alle annate che ci regalano uve che non sono sempre le stesse.
I vini più semplici, naturalmente, presentano tempi più facilmente determinabili, quelli più importanti e complessi mostrano una variabilità a volte notevole poiché il loro potenziale è maggiore.
Assaggiamo costantemente i vini dalle vasche e dalle botti per avere la sicurezza di metterli in bottiglia quando è il momento.
Ma non finisce qui, il viaggio continua perchè l’imbottigliamento non è la fase che precede il consumo, ma l’inizio di un percorso attraverso il quale le varie componenti si armonizzano fra di loro fino a rendere un vino perfetto da bere. In altre parole, occorre un periodo di affinamento in bottiglia per far sì che le caratteristiche vengano espresse al meglio.
Vendiamo i nostri prodotti solo quando li riteniamo “pronti”.
Non abbiamo schemi, calendari, protocolli e non cerchiamo scorciatoie, ma andiamo avanti solo interrogando il vino, cercando di comprenderlo a fondo con gli assaggi.
Se consideriamo, ad esempio, i rossi della linea Schietto, siamo attualmente sul mercato con il Cabernet Sauvignon 2012, il Nero d’Avola 2013 (a breve uscirà il 2014) e il Merlot 2016.
Il Principe G, bianco da uve Grillo, è da poco in commercio con la nuova annata, la 2018.
Esce molto più tardi (circa 1 anno) rispetto ad altri vini della stessa tipologia, ma siamo sicuri che se anticipassimo la commercializzazione perderemmo parte di quello che il vino ci può dare.
Non parliamo poi del Sole dei Padri, il Syrah top di gamma, presente sui nostri listini con il 2009.
Naturalmente, tutto questo comporta uno sforzo notevole, soprattutto in termini economici, ma è per noi fondamentale perchè è una parte essenziale della nostra filosofia produttiva che è fatta di tanti tasselli, ognuno dei quali deve essere al suo posto, dalla vigna alla vendita della bottiglia. Riteniamo che sia un dovere offrire al consumatore un vino pronto in grado di regalare piacevolezza.
Grande importanza ha anche la capacità di andare avanti negli anni, caratteristica essenziale dei vini di qualità che va intesa sia come durata nel tempo che come capacità di evolvere verso quadri aromatici più complessi e morbidi, guadagnando un gusto sempre più esclusivo.
Per la corretta conservazione in bottiglia assume un ruolo fondamentale il tappo che scegliamo con molta cura.
Utilizziamo diversi tipi di chiusure, tutte ad altissime prestazioni: tappi fatti con un polimero ricavato dalla canna da zucchero che, oltre ad essere totalmente riciclabili, presentano porosità definite e tappi in sughero ad alta densità adatti a vini da lunghissimo invecchiamento.
Nel corso degli anni, gli innumerevoli assaggi e le verticali hanno dimostrato che i nostri vini invecchiano veramente bene, stupendo in più di un’occasione persino noi stessi.
Oggi abbiamo deciso di condividere anche questo, mettendo in vendita alcune vecchie annate che custodiamo gelosamente insieme a tante altre e che raccontano un po’ la nostra storia di questi ultimi anni.
E’ una cosa di cui siamo orgogliosi e che speriamo venga gradita dai consumatori.
Attualmente vendiamo due annate di Grillo (il vino che oggi si chiama Principe G), la 2011 e la 2014 e due di Sole dei Padri, la 2003 e la 2005. Essendo un prodotto della natura, il vino ha i suoi ritmi, scanditi da complesse trasformazioni.
Non dobbiamo imporci con forzature, ma assecondarlo.
Solo così otterremo grandi risultati.
Vogliamo dare ai nostri clienti un valore aggiunto in bottiglia: il valore del tempo.