Quanto scriverò vuole essere una idea di speranza per il prossimo 2021 e, per questo, non posso non ripercorrere, attraverso la memoria , quando scrissi, tanti anni fa, due favole per mia figlia.
Era un freddo inverno e fuori nevicava ma volevo riuscire a vedere un po’ di luce oltre le nuvole. La neve bianca mi aiutò perché rifletteva la poca luce. Sembrava di buon auspicio per l’arrivo del sole che avrebbe trovato un manto bianco splendente.
Erano due e la prima si chiamava “la Fata di tutti i colori” ed era una metafora sull’importanza dei colori ed del loro significato, soprattutto, nei momenti in cui sembrava che tutto fosse spento.
La fata prendendo spunto da una confezione di matite colorate provò a dare un colore per ogni azione della giornata ed incominciando dal colore del latte incominciò a disegnare.
In base a come aveva dormito la mamma cambiava il suo colore, come anche quello del padre e così anche la festa del mattino del cane, che era come se non ti vedesse da mesi e poi , andando fuori, le varie luci del mattino, per poi proseguire durante la giornata.
Lo spirito era quello di trovare in ogni momento un colore che lo rappresentasse.
La seconda era la storia di un delfino che, appena nato, coltivava il desiderio di andare in giro per i mari per nuove avventure.
Lasciò più tardi il branco per andare a conoscere tutti quegli animali che frequentavano il mare, non solo sotto la superficie, ma, soprattutto, al di sopra della superficie .
Conobbe un gabbiano che con i suoi occhi gli raccontava tutto quello che lui non sarebbe mai riuscito a vedere.
Forse mia figlia era troppo piccola per capire e vedere tutto quello che avevo visto io ma ero sicuro che crescendo ci sarebbe riuscita.
Ho pensato molto in questi giorni e molte di queste cose scritte possono aiutarci ora a vedere, attraverso quelle sfumature delle nuvole, del cielo, del tramonto e così via, i colori della vita o darci quel senso di libertà visto con gli occhi del vicino.
Vorrei augurare a tutti di provare a cambiare visuale provando a riuscirci senza farsi sopraffare dal quotidiano.
Proviamo a chiudere gli occhi, così da trovare quei colori che ci appartengono e quel senso di visione che vorremmo avere perché non riesco a pensare ad un momento migliore per provarci.
Francesco Spadafora