Verticale di 6 annate di Grillo
Ce l’abbiamo fatta !
Nonostante le difficoltà dovute al periodo particolare la nostra prima verticale di Grillo si è svolta in un clima di serenità e convivialità grazie anche alla partecipazione interessata e al senso di responsabilità degli ospiti che ci hanno aiutato a dimostrare che è possibile realizzare un evento in azienda nella massima sicurezza.
Un piccolo gruppo, naturalmente, composto per la maggior parte da giornalisti. Complici la splendida giornata che ci ha dato la possibilità di stare all’aperto e, soprattutto, i vini che hanno suscitato pareri positivi, riuscendo in più di un caso ad entusiasmare, la verticale si è rivelata un bellissimo momento di conoscenza, discussione e confronto.
Abbiamo dimostrato chiaramente che lavorando in biologico con grande rispetto della natura e dei suoi cicli e praticando una viticoltura attenta si può fare un bianco da uve Grillo in grado di sfidare il tempo.
E’ necessario innanzitutto seguire costantemente le viti e limitare le rese per ottenere uve di grande qualità.
Poi in cantina bisogna solo preservare al massimo l’integrità della materia prima assecondando il naturale svolgimento delle fermentazioni senza stravolgere nulla.
Anche qui interventi ragionati e poco invasivi.
Consideriamo il “valore del tempo” uno degli elementi fondamentali in un vino, sia per quanto riguarda l’affinamento che l’invecchiamento.
Non ci sono mai uscite programmate, mettiamo i vini in vendita solo quando sono pronti.
Poi le nostre etichette sono in grado di evolvere negli anni mostrando tutto il potenziale delle diverse varietà di uva nel terroir di Virzì.
Il nostro Grillo è frutto principalmente di due vigne caratterizzate da altitudini e esposizioni diverse.
A queste uve ne viene aggiunta un’ulteriore piccola quantità di un’altra parcella vendemmiata anticipatamente che apporta notevole freschezza. Quando si lavora nel rispetto della natura, avere una superficie vitata di 100 ettari che dà la possibilità di piantare la stessa varietà in posti diversi è una risorsa importante perchè permette di ottenere partite di uva con caratteristiche diverse che messe insieme ci danno un grande risultato.
La fermentazione è spontanea da pied de cuve, l’affinamento viene effettuato in vasche di cemento per circa un anno e viene aggiunta una quantità minima di solforosa solo al momento dell’imbottigliamento.
Prima di essere immesso in commercio il grillo affina in bottiglia per diversi mesi.
La degustazione di ogni vino è stata introdotta dalla lettura delle caratteristiche dell’annata direttamente dai taccuini che io, Francesco Spadafora, utilizzo per annotare tutto e poi custodisco gelosamente.
E’ un gesto semplice, ma dai contenuti profondi che fa capire la grande cura del dettaglio e l’artigianalità della produzione.
Di seguito i vini degustati con alcune note:
E’ l’annata attualmente in commercio, l’unica della batteria ad avere un nome diverso perchè non essendo Doc Sicilia (la nostra scelta è quella di non aderire alla Doc) dal 2017 non si può mettere il nome del vitigno in etichetta. Abbiamo così deciso di chiamare il nostro Grillo “Principe G”.
Ha un colore vivo, paglierino carico. E’ fine, profuma di agrumi, erbette mediterranee e frutta esotica, delicata e mai troppo presente.
Una nota salmastra lo caratterizza sia al naso che al palato.
E’ fresco, agile e molto lungo.
Il colore inizia a virare un po’ verso il dorato e i profumi risultano più intensi. Fiori gialli e scorzetta di agrumi dominano l’olfatto, mentre il palato si distingue per il grande equilibrio con acidità e sapidità perfettamente bilanciate.
Grillo 2013
Già il colore, più scarico e con tenui riflessi verdolini, ci lascia immaginare un profilo giovane e fresco. In effetti si tratta di un vino tagliente, verticale, quasi nervoso che a diversi anni dalla vendemmia sembra animato da un’energia inesauribile.
Grillo 2012
Mostra finezza e eleganza con delicati profumi di fiori leggermente appassiti. Perfetta armonia, freschezza e ottima sapidità regalano grande piacevolezza. Siamo in una fase in cui il vino è cresciuto molto e svela chiaramente il suo potenziale.
Grillo 2009
Superiamo i 10 anni, ma il nostro bianco è ancora qui ad esibire una perfetta integrità. Aumenta la complessità e spunta un cenno di idrocarburo. Il palato è sempre vivo, salino e di ottima beva.
Grillo 2008
Il colore si fa dorato carico con riflessi topazio: siamo in una fase evolutiva un po’ più avanzata. Il naso è ricco e intenso con con confettura di agrumi, cenni mielati, sentori di pasticceria e camomilla. In bocca è pieno, morbido e mantiene un’evidente salinità.
Dopo la verticale è arrivata una sorpresa, la degustazione in anteprima delle annate che usciranno nei prossimi anni per concludere la nostra Grillo-experience con uno sguardo rivolto al futuro. Tre millesimi di Principe G, tutti campioni di vasca (il 2018 che l’indomani sarebbe stato imbottigliato, il 2019 che mostra già energia e intensità e un 2020 ancora in divenire) e due di Siriki, il Grillo macerato sulle bucce (2016 e 2017, entrambi promettenti e molto diversi tra di loro .