I vini della linea Schietto, vini biologici e non solo

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I VINI DELLA LINEA SCHIETTO

Nasce con il Cabernet Sauvignon 1997, etichetta che nelle vendemmie successive è stata affiancata da altri vini, sia bianchi che rossi da vitigni internazionali e autoctoni. Bottiglie adatte alle occasioni importanti, ad un regalo prestigioso o, semplicemente, a chi vuole bere bene apprezzando l’intensità e la ricchezza di sfumature che ogni calice di un vino della linea Schietto è in grado di regalare.

Agricoltura biologica, rese bassissime e scelte mirate sia in vigna che in cantina per vini di territorio dal forte carattere in grado di esprimere qualità senza compromessi: ecco a voi la linea “Schietto”.

Il nome non è stato scelto a caso e già da solo è in grado di spiegarci molte cose: Schietto perchè si tratta di vini da monovitigno che quindi esprimono le caratteristiche di una sola varietà, Schietto perchè ogni etichetta rappresenta le peculirità pedoclimatiche di determinate vigne e, soprattutto, Schietto perchè profumi e sapori sono autentici, giungono a noi senza filtri, essendo il risultato di un lavoro che si fonda sul massimo rispetto per l’ambiente e la materia prima.

Ogni dettaglio viene curato anche nel packaging: si utilizzano bottiglie leggere per avere un minore impatto ambientale e tappi adatti a grandi vini da invecchiamento, i Monopezzo Nature dello storico sugherificio Amorim.

Inoltre, la grafica delle etichette è stata fatta con l’idea di esprimere una forte identità: in ognuna di esse c’è una rappresentazione stilizzata della planimetria dei vigneti di provenienza. Una volta imbottigliati, i vini della linea Schietto vengono messi ad affinare per poi uscire sul mercato solo quando riteniamo che siano pronti.
Non c’è una data prestabilita di rilascio, assaggiamo costantemente i vini, li “ascoltiamo” per capire quando arriverà il momento giusto. Le uve, come accade per tutti i vini prodotti da Spadafora, sono esclusivamente di proprietà e provengono dai vigneti di contrada Virzì nel territorio di Monreale (foglio di mappa 142).

Qui il terreno presenta una granulometria sabbiosa-argillosa con una buona varietà di suoli. Le viti, piantate con densità di 5.000 ceppi per ettaro, vengono allevate a spalliera con potatura a guyot semplice.
Bassisisme le rese a favore della qualità. In cantina le fermentazioni sono sempre spontanee da pied de cuve e si svolgono in vasche di cemento con il controllo della temperatura, senza aggiunta di solforosa per mantenere la massima naturalità del processo (solo all’imbottigliamento ne viene impiegata una piccolissima quantità che risulta necessaria per la stabilizzazione del vino, ma che nello steso tempo è tale da garantire la perfetta salubrità del prodotto).
Sul sito sono presenti i certificati di analisi di tutti i vini: trasparenza e onestà per il consumatore che, a nostro parere, ha il diritto di conoscere bene ciò che beve.

Analizziamo nei dettagli la linea Schietto:

Lo Schietto Chardonnay 2015 è un bianco biologico frutto del vitigno più diffuso al mondo che qui si presenta in modo unico con un quadro aromatico davvero originale.
Lo Chardonnay è una varietà tendenzialmente neutra e proprio per questo, se coltivata e vinificata nel modo giusto, permette di portare in bottiglia gli elementi caratterizzanti del terroir.
Il vino è affinato in acciaio con il 30% circa della massa che compie un passaggio di 3 mesi in barrique. Lo Schietto Chardonnay 2015 si presenta di colore giallo dorato, limpido, vivo.
All’olfatto risulta subito evidente l’eleganza e un’interessante complessità fatta di frutta esotica, sentori agrumati e profumi floreali con la zagara in evidenza. Gli agrumi tendono a diventare sempre più presenti, acquisendo maggiore ricchezza e risultando quasi canditi, mentre si fa sempre più evidente una nota di camomilla. Il sorso è morbido, rotondo, ma anche lungo grazie alla freschezza data dall’acidità e, soprattutto, dalla salinità che si integrano alla perfezione in un’armonia che si traduce in piacevolezza e bevibilità.
E’ un bianco di alto profilo che riesce ad esprimere una grande completezza.
Sarà perfetto con pietanze importanti della cucina di mare, carni bianche e formaggi freschi o a media stagionatura. Noi vi consigliamo di sperimentare tanti altri abbinamenti poichè un vino ricco di sfaccettature come questo Chardonnay sarà uno stimolo in più per la vostra fantasia.

Lo Schietto Nero d’Avola 2013 è un rosso biologico molto particolare.
Il vitigno in contrada Virzì dà risultati non facilmente sovrapponibili con quelli che riscontriamo di solito nella tipologia.
C’è una maggiore tendenza alla freschezza e alla finezza con quadri aromatici mai troppo maturi.
Il colore è un bel rosso rubino.
Intenso e variegato il naso con profumi che vanno dalla marasca e la prugna alle erbe aromatiche, mostrando un forte carattere mediterraneo. Completa il bouquet una nota ematico-ferrosa che ci svela il lato minerale di questo vino.
Si tratta chiaramente di un Nero d’Avola di territorio.
Al palato è fresco, vivo, snello in ingresso, poi intenso nel gusto, equilibrato e lungo. Fitti e delicati i tannini.
Bevetelo con i piatti di carne della tradizione siciliana come il falsomagro o un arrosto di maiale. Accompagna molto bene anche numerose tipologie di formaggi a media e lunga stagionatura.


Ottenuto da una delle varietà a bacca rossa più importanti del mondo, lo Schietto Cabernet Sauvignon 2012 è un vino prestigioso destinato alle grandi occasioni.
Pur avendo ancora tanti anni di vita davanti a sé, possiamo dire che oggi ha raggiunto un buon grado di maturità, sviluppando grande complessità ed ampiezza aromatica.
I profumi profondi e intensi di frutta rossa e scura si fondono finemente con una tenue nota vegetale di peperone tipica del Cabernet, sentori tostati, cioccolato e un tocco di spezie dolci.
Il sorso è pieno, incisivo, strutturato, morbido e rotondo.
L’impatto gustativo è deciso, ottima la progressione, perentorio il tannino e molto lunga la persistenza. E’ il Cabernet Sauvignon di Virzì, un rosso portentoso che riesce a coniugare la solarità siciliana con la freschezza di queste colline e della brezza marina.
Bevetelo con carni rosse molto saporite, selvaggina, formaggi, oppure da solo in un momento di relax per poterne apprezzare ogni sfumatura.

Ultimo nato della linea, lo Schietto Merlot 2016 è un rosso biologico giovane ricco di energia.
Il colore è rosso rubino carico con una sfumatura porpora sull’unghia. Il naso mostra subito uno stile elegante e composito con sentori di piccoli frutti soprattutto rossi come il lampone che appaiono molto ben delineati, senza essere mai eccessivi né per il grado di maturità, né per il livello di intensità. Un tenue cenno vegetale ed una speziatura dolce con un tocco di vaniglia in evidenza completano l’esperienza olfattiva.
Il sorso, perentorio, avvolgente, lunghissimo e, nello stesso tempo, mirabilmente equilibrato, colpisce per la naturalezza espressiva.
Fittissimi, fini e vellutati i tannini. Il Merlot ci ha regalato una grande sorpresa!
E’ decisamente intrigante, una materia prima di notevole volume riesce a distendersi così bene da risultare facile da bere, cosa non comune per un vino di questa struttura. Tra i vini rossi biologici è sicuramente quello che in questo momento mostra le potenzialità evolutive più interessanti.
Non solo da bere quindi, ma anche da tenere in cantina e seguire negli anni.
Siamo sicuri che riserverà piacevoli sorprese a chi saprà aspettare.