La continua evoluzione liquida

Probabile che il vocabolario alla voce evoluzione spieghi i possibili mutamenti da uno stato iniziale ad uno stato futuro, ma nessun vocabolario potrà spiegare le sensazioni trasmesse da un vino in evoluzione nel suo periodo di vita.

Lo versi nel bicchiere, attento a non sbagliare bicchiere, lo annusi, lo (ri)annusi, chiudi gli occhi e crei una tua strada personale tra il naso e la memoria, per capire come verificare le tue sensazioni.

Sensazioni che verifichi al primo sorso e già qui il primo momento di imbarazzo perché devi trasformare i dubbi in certezze, senza arbitri, da solo, combattuto tra naso e memoria.

Per farti del male, lo  annusi ancora e lo (ri)assaggi e con grande imbarazzo devi constatare che lo trovi diverso. 

Si è liberato da un tappo che lo costringeva in bottiglia, è entrato in contatto con la libertà; la forma del bicchiere ed il movimento del polso per farlo arieggiare lo fanno sembrare diverso.

Il tuo personale imbarazzo, continua quando ti chiedi se ti sembra diverso o se è realmente diverso.

Il miracolo liquido trasforma le tue sensazioni in certezze, quando nell’arco di tempo, di ore, di giorni che ti sei dato per seguire la strada dell’evoluzione del tuo liquido, puoi tracciare la strada del cambiamento e puoi affermare che tra le decine di sorsi dati, l’ultimo diventa quello del rammarico.

Pietro Giuseppe Maria